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Category "Risparmio energetico"

Superbonus

Introdotto dal Decreto Rilancio del 19/05/2020, ha come obiettivo quello di aumentare la sicurezza  ed efficienza delle abitazioni, il tutto a costo zero per il cittadino.

Il Superbonus si suddivide in due tipologie di intervento ovvero SUPER ECOBONUS (per l’efficientamento energetico) ed il SUPER SISMABONUS (per l’adeguamento sismico).

Super Ecobonus: Per usufruirne, è necessario effettuare degli interventi “trainanti”che consistono nell’isolamento termico dell’edificio (che sia unifamiliare o plurifamiliare), nella sostituzione degli impianti termici. A questi successivamente si possono aggiungere i così detti lavori “trainati” ovvero  la sostituzione degli infissi, le schermature solari, l’installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo, l’inserimento di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici e molto altro.

L’insieme di questi interventi (trainanti e trainati) deve comportare un miglioramento minimo di 2 classi energetiche dell’edificio.

Super Sismabonus: e’ invece sufficiente eseguire un intervento di adeguamento antisismico. Per godere della detrazione del 110% l’edificio deve essere situato nelle zone 1,2,3.

Bonus Casa

Il Bonus Casa (ovvero le detrazioni per il recupero del patrimonio esistente) nasce nel 1997 con la legge 449 che prevede la possibilità di detrarre dall’imposta sui redditi delle persone fisiche una quota parte delle spese sostenute per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria, restauro/risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.

Il Bonus casa è tuttavia utilizzabile anche per le spese sostenute nelle parti comuni degli edifici a prevalente destinazione abitativa ovvero Condomini sempre per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro/risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.

Dal 2014 ad oggi le varie leggi di bilancio hanno confermato come tetto massimo di spesa ammissibile €96.000,00 e come percentuale di detrazione il 50%

Dal 2020 è stata  ammessa la possibilità per i Beneficiari di optare per lo Sconto in fattura (se d’accordo con il fornitore) o per la Cessione del Credito, anziché fruire direttamente delle detrazioni, portandole in compensazione nelle proprie dichiarazioni dei redditi.

Queste due opzioni sono utilizzabili in un contesto di manutenzione straordinaria, restauro/risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia se i lavori riguardano una singola unità abitativa. Solo se i lavori riguardano le parti comuni di un edificio a prevalente destinazione abitativa (ovvero condomini) sono ammessi anche gli interventi di manutenzione ordinaria.

Rientrano nell’ambito di applicazione del Bonus Casa le seguenti categorie:

  • il proprietario o nudo proprietario dell’immobile abitativo;
  • il titolare di un diritto reale di godimento sullo stesso;
  • l’inquilino o comodatario;
  • i soci di cooperative divise o indivise;
  • le società di persone o imprenditori individuali ( ma solo per gli immobili strumentali);
  • il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile.

Ecobonus

Istituito con la legge 296 del 2006, ha come scopo principale quello di favorire la riqualificazione energetica degli edifici esistenti in modo da ridurre le emissioni atmosferiche e rispettare il Protocollo di Kyoto attraverso interventi mirati come:

  • la fornitura e posa in opera di infissi esterni;
  • la fornitura e posa in opera di chiusure oscuranti ( tra cui persiane, scuri, avvolgibili):
  • la coibentazione o sostituzione di cassonetti;


I beneficiari delle detrazioni Ecobonus hanno la possibilità di portare in detrazione il 50% delle spesa sostenuta in un arco temporale di 10 anni (con quote annuali ) con delle compensazioni all’interno delle dichiarazioni dei redditi. Dal 2019 è stata inoltre introdotta la possibilità di optare per lo Sconto in fattura (in accordo con il fornitore) o per la Cessione del Credito; in questo modo il recupero del 50% dell’intera fornitura  è immediato, senza ulteriori adempimenti.

Rientrano nell’ambito di applicazione del’Ecobonus le seguenti categorie:

  • Tutti i contribuenti residenti e non in Italia;
  • Coloro che posseggono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento e di cui sostengono le spese, incluso i titolari di reddito d’impresa;
  • Familiari conviventi con il possessore o detentore dell’immobile stesso. 

Come sostituire gli infissi con il bonus infissi 2022?

Il bonus infissi 2022 è un’agevolazione economica prevista dal Decreto Rilancio per sostenere le spese dei contribuenti relative alla sostituzione di finestre, vetrate, porte, infissi scorrevoli e sistemi oscuranti all’interno di edifici abitativi.

Si può usufruire del bonus infissi attraverso tre modalità: ecobonus, bonus ristrutturazione e superbonus 110%. 

In questo articolo scopriamo quali sono le agevolazioni previste per ognuna delle tre tipologie di bonus e come sostituire gli infissi all’interno delle abitazioni. 


Bonus infissi 2022: come sostituire le finestre con Ecobonus

La sostituzione degli infissi con ecobonus è possibile per tutti gli immobili di ogni categoria catastale, se questi sono dotati di impianto di riscaldamento. 

Alcune condizioni da rispettare: gli interventi devono delimitare volumi riscaldati esternamente o verso ambienti non riscaldati con valore di conduzione termica uguale, minore e non superiore al limite previsto per le fasce climatiche delle zone dell’abitazione. 

Con questo bonus è possibile sostituire non solo infissi di finestre e porte ma anche tapparelle, tende da sole, persiane dunque tutti sistemi oscuranti e infissi esterni che contribuiscono al risparmio energetico e a ridurre la trasmittanza termica.

Il rimborso è del 50% su una spesa massima di 120.000 € con detrazione di massimo 60.000 € prevista attraverso detrazione irpef in 10 rate annuali di pari importo o con sconto in fattura e cessione del credito. La scadenza per l’ecobonus è fissata per il 31 dicembre 2024.


Sostituzione infissi: bonus ristrutturazione

La sostituzione degli infissi è consentita anche con il bonus ristrutturazione. E anche in questo caso il rimborso per le spese sostenute è del 50% con un tetto massimo di 96.000€ il che significa che si avrà diritto a un rimborso massimo di 48.000 € con detrazione in 10 rate annuali dello stesso importo. La scadenza del bonus è prevista per il 31 dicembre 2024.

È bene precisare che per la detrazione attraverso dichiarazione dei redditi la sostituzione degli infissi è prevista per interventi ordinari, si può richiedere, invece, sconto immediato in fattura o cessione di credito nel caso di interventi più complessi come ristrutturazione, restauro o intervento conservativo dell’immobile. 


Sostituzione infissi: Superbonus 110%

Con superbonus 110% si ha la possibilità anche di sostituire gli infissi. Come previsto dal decreto rilancio, la sostituzione degli infissi rientra tra quelle spese che possono essere rimborsate. 

Per usufruire del superbonus 110 la sostituzione degli infissi deve essere inclusa in interventi trainanti, ovvero: isolamento termico (cappotto esterno) di almeno il 25% di superfici verticali, orizzontali e inclinate che comprendono la copertura dell’intero edificio; sostituzione di impianti già esistenti di climatizzazione invernale con impianti a condensazione, a pompa di calore o geotermico; e in ultimo intervento trainante per lavori antisismici.

In questo caso il rimborso viene rateizzato in 5 rate annuali di pari importo. La scadenza è prevista per il 31 dicembre 2025.

Sia per questo bonus che per i due citati in precedenza e dunque avere la possibilità di un rimborso sulle spese sostenute per la sostituzione degli infissi, bisogna inviare una domanda all’ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente (Enea) entro i 90 giorni dalla fine dei lavori di manutenzione corredata di scheda descrittiva del lavoro, compilata dal beneficiario in caso di immobili singoli, da un tecnico abilitato in altri casi. 

Bonus infissi 2022: come funziona con ecobonus, bonus ristrutturazione e superbonus 110%

Il bonus infissi 2022 consente di trarre vantaggio in termini di rimborso per la sostituzione degli infissi mediante tre bonus: ecobonus, superbonus 110% e bonus ristrutturazione. Un’agevolazione per chi acquista o sostituisce i vecchi infissi con serramenti che possono migliorare l’efficientamento energetico dell’abitazione.


Vediamo come funziona il bonus infissi, le differenze tra le tre diverse modalità di agevolazione e come richiedere il bonus infissi 2022.


Bonus infissi 2022 ed Ecobonus: come funziona?

L’ecobonus con detrazione del 50% è valido per gli immobili di qualsiasi categoria se questi sono dotati di impianti di riscaldamento. Il tetto della spesa è di 120.000 € con rimborso massimo di 60.000 €. Può essere recuperato con detrazione irpef in 10 anni, sconto in fattura, cessione di credito da richiedere al fornitore o istituto di credito.

Per usufruire di questa agevolazione bisogna rispettare tre requisiti:

  • gli infissi sostituiti dovranno delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati.
  • gli infissi devono garantire un valore di conduzione termica minore o uguale e non superiore al valore fissato per le fasce climatiche di una determinata zona.
  • la sostituzione deve portare l’immobile all’aumento di almeno una classe energetica.

La data di scadenza per l’ecobonus è del 31 dicembre 2024. 


Bonus ristrutturazione, detrazione o sconto: come funziona?

Per sostituire gli infissi è possibile usufruire del bonus ristrutturazione. Anche in questo caso il rimborso sarà del 50% delle spese sostenute per un tetto massimo di 96.000€ e dunque un rimborso massimo di 48.000 €. 

Il rimborso può essere recuperato con detrazioni Irpef in 10 rate annuali, ma si può scegliere lo sconto immediato in fattura o la cessione del credito nel caso in cui, però, l’immobile sia in fase di ristrutturazione, intervento conservativo o in fase di restauro. Come funziona il bonus ristrutturazione?

  • Il bonus ristrutturazione può essere utilizzato per condominio in caso di manutenzione ordinaria o immobili a uso residenziale in caso di manutenzione straordinaria, dunque restauro, ristrutturazione e risanamento conservativo.
  • Gli infissi che delimitano un locale riscaldato, dovranno rispettare i valori di isolamento termico previsto dalle normative nazionali e regionali.
  • Sostituzione infissi in locali non riscaldati per apportare dei miglioramenti. 

La scadenza per il bonus ristrutturazione è fissata per il 31 dicembre 2024. 


Come funziona la detrazione o sconto in fattura con Super bonus 110? 

Il superbonus 110% si applica alle spese sostenute per il miglioramento dell’efficienza energetica di un’abitazione di proprietà o in uso. Vediamo come funziona nello specifico:

  • Per ottenere il superbonus e usufruire della sostituzione degli infissi, l’intervento dovrà essere inserito in uno degli interventi trainanti compresi nel bonus: interventi antisismici, isolamento termico, sostituzione impianti di climatizzazione degli edifici.
  • Il lavoro di intervento trainato (sostituzione di serramenti e infissi) deve essere effettuato in contemporanea all’intervento trainante.
  • Per accedere al bonus gli interventi dovranno garantire il miglioramento dell’edificio di almeno due classi energetiche.
  • La detrazione della spesa sostenuta avviene in 5 anni con importo uguale, ma si può scegliere se avere uno sconto immediato in fattura o cessione di credito

La scadenza per usufruire del superbonus 110% è fissata al 31 dicembre 2025.


Come richiedere il bonus infissi 2022?

La sostituzione degli infissi, come anticipato, può essere agevolata da una delle tre modalità dei bonus 2022. 

Verificato che sia tutto in regola e che si può accedere all’agevolazione, si può procedere con la comunicazione telematica all’Enea (ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) entro i 90 giorni dalla fine dei lavori, e l’invio della scheda descrittiva dell’intervento. 

La scheda dell’intervento, nel caso di singole abitazione può essere compilata dal singolo beneficiario, in altri casi deve essere compilata da un tecnico abilitato (ingegnere, geometra, architetto o un perito abilitato iscritto all’albo professionale). 

Sostituzione infissi: i vantaggi con ecobonus, bonus ristrutturazione e superbonus 110%

Nel decreto Rilancio, utile per superare la crisi dovuta al coronavirus, sono stati inseriti una serie di bonus e sostegno per famiglie, imprese e lavoratori per la riqualificazione immobiliare ed energetica degli edifici.


All’interno di questi bonus: ecobonus, bonus ristrutturazione e superbonus 110% è previsto anche il bonus infissi utile per la sostituzione di finestre, porte e tutti i sistemi di nuova generazione che possono garantire un miglioramento energetico. In questo articolo scopriamo quali sono i vantaggi della sostituzione degli infissi attraverso le tre tipologie di bonus e quali miglioramenti possono portare alla propria abitazione. 


Sostituzione infissi: i vantaggi con ecobonus

Utilizzare l’ecobonus per la sostituzione degli infissi ha come primo vantaggio quello di apportare un miglioramento dell’efficienza energetica e una conseguente riduzione del consumo di gas e luce in abitazioni sottoposte a interventi di manutenzione.

L’agevolazione di questo bonus copre le spese sostenute non solo degli infissi di finestre e porte, ma anche di sistemi oscuranti come persiane, tende da sole e tapparelle. 

La detrazione è del 50% su un tetto di spesa massimo 120.000 €, quindi una detrazione di 60.000 che può avvenire tramite detrazione irpef in 10 rate annuali o con un vantaggio immediato di sconto in fattura o cessione di credito.

Per accedere a queste detrazioni bisogna garantire: un miglioramento di almeno una classe energetica, delimitare il volume all’esterno o verso locali non riscaldati e garantire un volume di conduzione termica nei limiti previsti di una determinata zona. 

La scadenza dell’ecobonus è prevista per il 31 dicembre 2024


Vantaggi bonus ristrutturazione per sostituzione infissi

Sostituire gli infissi con modelli di nuova generazione dotati di materiali isolanti ha molti vantaggi, primo tra tutti, come già citato, il miglioramento dell’efficienza energetica e dell’isolamento abitativo relativo alla protezione da umidità, piogge, temperatura, inquinamento acustico e altro ancora, oltre che a un risparmio economico soprattutto se queste spese possono essere agevolati da uno sconto o detrazione fiscale. 

Nel caso di un condominio le agevolazioni del bonus ristrutturazione rientrano tra i lavori di manutenzione ordinaria effettuata su parti comuni dell’edificio per cui è prevista una sostituzione di serramenti esterni e sistemi oscuranti utili al risparmio energetico e a ridurre la trasmittanza termica.

Per le abitazioni singole di qualsiasi categoria catastale le agevolazioni rientrano tra i lavori di manutenzione straordinaria. Il che significa che le spese per gli infissi di un’abitazione singola possono essere detratte se queste rientrano nei lavori di manutenzione utili a completare un lavoro di intervento straordinario o ristrutturazione del singolo edificio. 

Con il bonus ristrutturazione si ha la possibilità di detrarre del 50% le spese sostenute con detrazione irpef in 10 rate annuali, sconto immediato in fattura o cessione del credito.

Si possono ottenere fino a 48.000 euro se le spese sostenute rientrano in un tetto massimo di 96.000 €. La scadenza per questo bonus è prevista per il 31 dicembre 2024. 


Bonus infissi: quali sono i vantaggi con Super bonus 110? 

Il superbonus 110% garantisce una copertura totale delle spese per la sostituzione degli infissi a condizione che siano effettuati uno degli interventi trainanti e che questi interventi portino a un miglioramento di almeno due classi energetiche. Ecco quali sono gli interventi trainanti: 

  • Interventi antisismici 
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti centralizzati per riscaldamento o raffrescamento per condomini e unità abitative
  • isolamento termico di almeno il 25% delle superfici che riguardano l’involucro dell’edificio o cappotto esterno. 

Effettuando uno di questi interventi trainanti si potrà “trainare” il lavoro della sostituzione degli infissi. Il limite massimo per la sostituzione è di 54.545 € e comprende infissi, schermature solari e oscuranti. La scadenza per richiedere il bonus 110% è fissata per il 31 dicembre 2025.

Bonus mobili, con quali interventi si può ottenere?

Gli interventi che permettono di ottenere il bonus arredi non sono tutti quelli che usufruiscono del bonus ristrutturazione ma solo quelli che presuppongono una ristrutturazione.

La detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici spetta per l’arredo di singole unità immobiliari o parti comuni di condomini; nel primo caso solo in relazione a lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamentoconservativo e ristrutturazione edilizia mentre nel caso di parti comuni di edifici spetta anche per interventi di manutenzione ordinaria.

Per avere l’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare una ristrutturazione edilizia e usufruire del bonus ristrutturazione.

E’ possibile accedere al bonus anche per gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi.

Come ha chiarito recentemente l’Agenzia delle Entrate anche la sostituzione degli infissi può dare diritto al bonus arredi nel caso in cui la sostituzione degli infissi (con modifica di materiale o tipologia di infisso) si qualifichi come ristrutturazione e usufruisca della relativa detrazione del 50%.

Bonus mobili: non spetta per tutti gli interventi agevolati dal bonus ristrutturazione

Tra i lavori agevolabili con il bonus ristrutturazioni ci sono anche:
– realizzazione di parcheggi pertinenziali;
– lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche;
– interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici;
– interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
– interventi finalizzati alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici.

Questi interventi, però, pur fruendo del bonus ristrutturazione non danno diritto al bonus mobili; l’agevolazione, quindi, non spetta per gli interventi relativi all’installazione di un impianto d’allarme, né per misure volte al migliorare la sicurezza sismica o il risparmio energetico dell’abitazione.

Ad esempio, l’installazione di ascensori e scale di sicurezza rientra negli interventi che accedono al bonus mobili non perché fa parte dei lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche ma in quanto si configura come intervento di manutenzione straordinaria.

Per le singole unità immobiliari, la tinteggiatura delle pareti e dei soffitti, la sostituzione di pavimenti, il rifacimento di intonaci, la sostituzione tegole e tutti gli interventi che rientrano tra i lavori di manutenzione ordinaria non accedono né al bonus mobili né al bonus ristrutturazione (a differenza di quanto accade per la parti comuni).

Bonus mobili: vale anche per lavori su pertinenze

Il bonus mobili spetta anche se l’intervento di ristrutturazione a cui è collegato l’acquisto sia effettuato sulle pertinenze dell’immobile, anche se autonomamente accatastate.

Come ha chiarito l’Agenzia delle Entrate nella Circolare 7/E del 2018 la detrazione per l’acquisto di mobili spetta sia nel caso in cui si voglia arredare l’immobile sia nel caso si voglia arredare la pertinenza dell’immobile oggetto dell’intervento di recupero.

Bonus mobili 2018

La Legge di Bilancio 2018 ha prorogato al 31 dicembre 2018 la detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) destinati all’arredo dell’immobile ristrutturato.

Nel 2018 l’agevolazione può essere richiesta solo se l’intervento di ristrutturazione è iniziato dal 1° gennaio 2017. Per gli acquisti realizzati nel 2017 l’intervento deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio 2016.

La data in cui si acquistano i beni deve essere successiva a quella di inizio dei lavori di ristrutturazione. Non è richiesto, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

Il limite della detrazione è pari a 10 mila euro e riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.

Alessandra Marra per EDILPORTALE

Detrazioni Fiscali anche per i condomini

di Alessandra Magna – EDILPORTALE

 

Ecobonus condomini: le detrazioni previste

L’Enea ricorda che gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali beneficiano di una detrazione progressiva:
– gli interventi che interessino l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio ottengono una detrazione fiscale del 70%;
– gli stessi interventi finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva e che conseguano almeno la “qualità media” di cui alle tabelle 3 e 4 dell’allegato 1 al DM 26 giugno 2015 portano ad una detrazione fiscale del 75%.

In questo caso le spese devono essere sostenute dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 e gli interventi avranno un limite massimo di spesa ammissibile pari a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

Infine, se in aggiunta a tali interventi si consegue la riduzione di 1 classe di rischio sismico si ottiene una detrazione fiscale dell’80%mentre se si consegue la riduzione di 2 classi di rischio sismico inferiore si è possibile usufruire della detrazione fiscale dell’85%.

In questo caso le spese devono essere sostenute dal 1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2021 e gli interventi avranno un limite massimo di spesa ammissibile pari a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

Ecobonus condomini: i requisiti prescritti dall’Enea

All’agevolazione possono accedere tutti i contribuenti che sostengono le spese di riqualificazione energetica e possiedono un diritto reale sulle unità immobiliari costituenti l’edificio. E’ possibile per tutti i contribuenti in luogo delle detrazioni, optare per la cessione del credito. La detrazione vale se si riferisce ad  edifici “esistenti” e dotati di impianto termico.

Tra i requisiti tecnici specifici, l’intervento deve:
– riguardare le parti comuni di edifici condominiali delimitanti il volume riscaldato verso l’esterno e/o i vani non riscaldati e/o il terreno e interessare più del 25% della superficie disperdente;
– configurarsi come sostituzione o modifica di elementi già esistenti (e non come nuova realizzazione in ampliamento);
– avere valori delle trasmittanze termiche dei vecchi elementi strutturali (U)  superiori a quelli riportati nella tabella 2 dell’allegato B al DM 11 marzo 2008, come modificato dal DM 26 gennaio 2010;
– può comprendere, se i lavori sono eseguiti contestualmente, anche la sostituzione degli infissi e l’installazione delle schermature solari purché inseriti nei lavori previsti nella stessa relazione tecnica di cui al comma 1 dell’art. 8 del Dlgs 192/2005 e s.m.i. e insistenti sulle stesse strutture esterne oggetto dell’intervento;
– l’involucro edilizio dell’intero edificio deve avere, prima dell’intervento, qualità bassa e, dopo l’intervento, almeno la qualità media, in entrambi i casi sia per la prestazione energetica invernale che per la prestazione energetica estiva.

Sono agevolabili le opere provvisionali ed accessorie strettamente funzionali alla realizzazione degli interventi e le spese per le prestazioni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi, compresa la redazione dell’APE.

Oltre alla “Scheda descrittiva dell’intervento”, da trasmettere esclusivamente attraverso l’apposito sito web Enea (finanziaria2018.enea.it) entro i 90 giorni successivi alla fine dei lavori, il cliente dovrà conservare l’asseverazione redatta da un tecnico abilitato che dovrà contenere alcuni parametri come i valori delle trasmittanze termiche dei vecchi elementi strutturali (strutture opache e/o trasparenti) e dei nuovi elementi strutturali.

Inoltre, il proprietario dovrà conservare la copia degli attestati di prestazione energetica (APE) dell’intero edificio, ante e post intervento redatti esclusivamente ai fini della richiesta delle detrazioni fiscali, prendendo in considerazione l’edificio nella sua interezza, al fine di valutare le qualità delle prestazioni invernale ed estiva dell’involucro edilizio.

L’importanza del grado d’isolamento termico degli infissi

di Redazione Tecnica per EdilTecnico

Dal grado termico degli infissi dipendono numerosi fattori, uno dei quali è la capacità di coibentazione energetica dell’abitazione. Dei buoni infissi sono pensati per non far fuoriuscire il calore. Specialmente gli infissi moderni sono realizzati con materiali particolari e per mezzo ditecnologie innovative.

Il grado d’isolamento termico degli infissi: cos’è

Il grado d’isolamento termico degli infissi rappresenta il coefficiente dello scambio termicoPiù è basso lo scambio termico e migliore è l’efficienza degli infissi, in quanto il calore presente nell’abitazione non tenderà ad abbandonare il luogo.

Il grado d’isolamento termico viene misurato in relazione ai materiali e alle tecnologie utilizzate. Talvolta è persino possibile che un alto grado d’isolamento termico sia dovuto principalmente a un mix di diversi materiali e diverse tecnologie. Non basta, quindi, che i materiali utilizzati per aumentare il grado termico degli infissi abbiano un’alta capacità termoisolante. Perché il grado sia davvero alto, bisogna anche calcolare le distanze e prevedere l’utilizzo di tecnologie innovative, come le camere d’aria.

I gradi d’isolamento termico delle finestre e degli infissi corrispondono a delle classi

Così, la classe Oro è quella più elevata e prevede una quasi inesistente trasmittanza termica. In seguito è possibile trovare le classi A+ e A, comunque considerate tra le migliori per quanto concerne la coibentazione energetica. Subito dopo si collocano le classi BCD in relazione alla loro capacità di coibentazione. Generalmente, le tecnologie utilizzate per produrre gli infissi di queste classi vengono considerate come vecchie e la loro trasmittanza termica non è tra le migliori.

La classe più diffusa in Europa è la D, con un isolamento termico molto basso. Esistono anche delle variazioni delle principali classi, come gli infissi A-, leggermente peggiori della categoria A. Subito dopo la categoria D, considerata insufficiente, si posizionano le classi peggiori: E, F, G, H, I. L’ultima classe ha una trasmittanza termica molto elevata (quasi di 300W/m^2K) ed è in grado di non lasciar passare soltanto il vento.

La trasmittanza termica nel dettaglio

Gli infissi di classe A, con un buon isolamento, hanno una trasmittanza termica di 1.3W/m^2KQuelli di classe B trasmettono 2.0W/m^2K. Andando ancora più in giù si hanno 3w/m^2K persi nel caso degli infissi di classe C.

Ovviamente, gli infissi peggiori, quelli di classe D, hanno un isolamento molto basso perdendo più di 5.0W/m^2K. Le categorie inferiori presentano un coefficiente d’efficienza ancora più basso.

Altri fattori

Gli infissi peggiori dal punto di vista della coibentazione termica, sono anche quelli meno eco-sostenibili. Oggigiorno vengono ampiamente utilizzati materiali ecologici per produrre gli infissi. Per esempio, il legno, gomme speciali, PVC, resine e alluminio. I vantaggi dell’utilizzo di questi materiali sono molteplici: si spazia dalla già citata migliore coibentazione fino a un grado più elevato di aerazione.